GUIDA GALATTICA PER GLI AUTOSTOPPISTI IN QUARANTENA

(ovvero: “Miseriaccia!”)
Eh sì, alla fine è successo, ho preso anch’io il virus. Quel virus, maledizione. Con gran parte dei sintomi, quindi febbre, mal di testa, tosse, stanchezza. I primi tre giorni ero uno straccio, facevo fatica a stare seduta per più di mezz’ora e non avevo forze per fare nulla. Ho avuto la fortuna di prendere una forma leggera, quindi ho cominciato in fretta a riprendermi, e da straccio sono passata a strazio. Sì, perché non avevo voglia di fare niente. Mi mettevo un po’ a leggere, o a tradurre, o a fare qualsiasi altra cosa, però dopo un po’ mi dicevo: “Ma che senso ha?” e mi ributtavo sul divano a guardare il soffitto.
Ho però avuto una grande intuizione – se così si può chiamare – e ho deciso di cominciare a leggere un libro che ho comprato l’anno scorso, proprio lo scorso agosto, e che non ho mai avuto il coraggio di cominciare perché 1) è un tomo di più di 1000 pagine, 2) è un’edizione parecchio voluminosa e quindi scomoda (ma così bella!).
Il libro in questione è double face e contiene, da una parte, Guida galattica per gli autostoppisti – Trilogia più che completa in cinque parti – di Douglas Adams e dall’altra, Niente panico – Guida terreste per i lettori di Guida galattica per gli autostoppisti – di Neil Gaiman.

Quanta compagnia può fare un libro! Mi sono trovata a sogghignare, persino ridacchiare, a volte addirittura a commentare ad alta voce alcune scene. Certo, se qualcuno mi avesse vista da fuori avrebbe pensato che sono diventata matta, ma chi vuoi che mi abbia vista, ero in isolamento!
Per di più, ho trovato una perfetta descrizione di come ho vissuto la quarantena: un’eterna domenica pomeriggio. […] si era accorto che quello che non riusciva a reggere erano proprio le domeniche pomeriggio e il terribile senso di svogliatezza che cominciava a instaurarsi appena prima delle tre, quando ci si rende contro di avere fatto tutti i bagni e le docce che è possibile fare, di avere fissato con aria vacua tutti gli articoli di giornale che è possibile fissare (evitando accuratamente di leggere tutti i loro contenuti), di non potere impedire alle lancette dell’orologio di avvicinarsi inesorabilmente alle quattro […]
Peccato che molte volte il mio orologio non sembrava dare cenni di volersi avvicinare alle quattro, e quindi piombavo in abissi di noia parecchio impegnativi.
Comunque, ti evito ulteriori racconti disagianti e ti parlo un po’ di questo fantastico librone.
È assurdo, geniale, spassoso. In pratica, all’improvviso la Terra viene spazzata via da astronavi aliene che intendono fare posto nella Galassia per costruire una superstrada interspaziale. Un terrestre riesce a salvarsi (come, non te lo dico) e viene coinvolto in un lungo viaggio nell’Universo, dove vivrà avventure improbabili e incontrerà personaggi davvero fantascientifici. Uno di questi, uno dei miei preferiti, è Wowbagger lo Sfanculatore Errante, proprio quello che non sopporta le domeniche pomeriggio. Che fa questo tizio? Va in giro a insultare gli abitanti dell’Universo, uno per uno, in ordine alfabetico. Meraviglioso, no?
E per non farmi mancare un po’ di riflessioni traduttologiche, visto che mi sono presa una doverosa pausa dagli incarichi di traduzione, devo dire che Laura Serra, la traduttrice, e l’editore hanno fatto un lavoro superlativo. Non dev’essere stato affatto semplice tradurre un tomone del genere e suscitare un effetto così azzeccato nel lettore. Chapeau!
* * *
Toh, proprio mentre sto per pubblicare l’articolo scopro che sono tornata negativa. Chiudo tutto e vado al parco!
Alla prossima e… Avanti tutta!
In primis complimenti per la negatività recuperata! In secundis, grazie di questi brevi sprazzi di racconti di quotidianità, scritti sempre veramente bene e che fanno sicuramente voglia di leggere! Avendo terminato proprio un libro adesso, credo che cercherò questo bel tomo da te descritto, anche se in montagna i figli mi lasceranno ben poco tempo a disposizione per leggere… ma io ci provo lo stesso!
Ciao e grazie
Francesco
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Chissà che magari, vedendoti leggere, i pargoli non abbiano voglia di imitarti.
Buon montagna e grazie mille!
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Ci vorrebbero un po’ di vacanze per leggere il timone, che sembre promettente.
Prima o poi bisognerà trovare il tempo.
Comunque buon lato positivo del Covid!!! Mai perdere di vista i lati positivi anche se, in questo caso, molto meglio essere negativi.
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Eh sì, una ritrovata negatività è proprio quello che ci vuole per rischiarare la giornata.
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