TEMPO DI RILETTURE

(nel primo significato della Treccani: seconda, nuova o più attenta lettura)
Buon Anno! Ma sì, cominciamo questo nuovo articolo con un augurio festoso. Là fuori fa un sacco di freddo e, anche se qui a Bologna c’è spesso un bel sole, la voglia di fare una passeggiata è lontana anni luce, perché non c’è la possibilità di rintanarsi da qualche parte a scaldarsi un po’ prima di rientrare a casa.
Ti ricordi quella pubblicità di diversi anni fa in cui la pigrizia o la svogliatezza delle persone veniva giustificata dal ritornello “Ma sono appena tornato!”? Ecco, più o meno così è andato il mio inizio gennaio.
Con la scusa dell’anno nuovo, dal primo al quattro gennaio non ho fatto altro che leggere. Oh, qual gaudio. E non libri qualsiasi, no no, ho ricominciato la saga di Harry Potter.
In generale mi piace molto rileggere a distanza di tempo i libri che se lo meritano, perché una nuova rilettura mi dà sempre qualcosa in più. Un indizio che non avevo colto, un pezzo del puzzle che credevo di aver perso e invece non avevo interpretato bene. Il fatto di conoscere già il finale arricchisce la lettura, mi fa dare più peso a certi comportamenti dei personaggi, a descrizioni che avevo trascurato, ma soprattutto mi fa apprezzare ancora di più la bravura di certi autori.
Insomma, sto rileggendo la saga, al momento sono all’inizio del quarto libro e sono esaltata come se stessi scoprendo tutto per la prima volta. La parte più divertente è che molto spesso mi è impossibile non leggere alcuni dialoghi con la voce degli attori (dei doppiatori, nel mio caso). Mai lettura fu più partecipata.
In questo periodo sto facendo esperienza anche di un altro tipo di rilettura: la revisione. Sì, perché sto lavorando a un progetto in cui la mia traduzione viene rivista da, appunto, una revisora. Quanto fa bene a un testo la revisione! Io tendo ad abbondare con le virgole, la mia revisora è molto più parca, il risultato è un testo con una punteggiatura più equilibrata, a metà strada fra i due stili. L’occhio esterno del revisore è importantissimo anche quando il traduttore ha pianto lacrime amare su una formulazione particolarmente ostica, ed ecco che la mente fresca e ignara del revisore si limita a spostare una parolina qui o a limarne un’altra là, che la montagna invalicabile della resa in italiano diventa una simpatica collinetta che si può scalare saltellando.
Che dire, un mese di riletture che mi sta facendo davvero bene. Per di più, a due membri della mia famiglia è già stata somministrata la prima dose di vaccino, quindi posso dire che mi sento molto fiduciosa. Un buon inizio di anno, senza dubbio.
Concludo dicendo che sto stilando una lista di autrici che vorrei scoprire durante questi 12 mesi; mi piacerebbe dedicarmi il più possibile soltanto a scrittrici, magari anche a qualcuna che non è ancora stata tradotta in italiano… Ma penso che comincerò da Margaret Atwood e Banana Yoshimoto, così!
Alla prossima e… Avanti tutta!
Ottimo articolo come sempre☺
Bella l’idea della rilettura e ottimo per il vaccino.
Atwood in Irlanda era una delle scrittrici più vendute, il padre della famiglia dove vivevo si era comprato il libro. Incuriosisce anche a me.
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Grazie grazie grazie!!
Bene, allora vedo di sbrigarmi a leggere la Atwood, così spero di avere qualcosa di interessante da dire in merito.
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