NEBBIE E CARTELLE

Quest’ultimo mese è volato. I giorni sono filati via uno dopo l’altro accompagnati dal ticchettio incessante delle mie dita sulla tastiera del computer. Ho tradotto una quantità esagerata di cartelle in pochissimo tempo e sono stata a un passo dall’impazzire come i burocrati del cartone Le 12 fatiche di Asterix.
Capisco che il riferimento è datato e potrebbe non dirti niente, perciò ti lascio qui il link allo spezzone preciso di cui parlo. Tra i video correlati sulla destra dovrebbe anche esserci una versione accorciata di 5 minuti intitolata “la burocrazia italiana”. Ti giuro che ogni volta, ogni singolissima volta in cui mi sono ritrovata a richiedere un qualsiasi tipo di documento mi è sempre tornato in mente il palazzo della burocrazia di Asterix e Obelix.

Molto bene, dopo questa digressione che sa di infanzia e VHS, vorrei parlarti brevemente di quello che ha bollito in pentola negli ultimi 30 giorni, ma anche di quello che tra poco finirà sul fuoco.
Innanzitutto, ho ricevuto da Edizioni Theoria la revisione della mia traduzione de Il pensiero cinese di Marcel Granet, quindi ho già visto le bozze del libro che andrà in stampa. Sono molto contenta di come è venuto e devo dire che mi piace anche la copertina scelta dalla casa editrice. C’è un drago in primo piano, come potrebbe non piacermi.
E poi, e poi e poi e poi, fremo tantissimo dalla voglia di parlarti di una cotraduzione dall’inglese a cui ho avuto la fortuna di lavorare. Cotraduzione perché io e la collega Micol Cerati ci siamo divise le cartelle del libro (180 cartelle a testa, circa 170 pagine di file word), fortuna perché ho rischiato di non essere scelta. Per vari motivi ho avuto davvero poco tempo per tradurre la mia parte e sono riuscita ad andare avanti senza crollare in un mucchietto di lacrime e oh mamma non ce la farò mai solo perché il libro è davvero bello. Lo so, è banale descrivere un libro con “davvero bello”, ma per il momento non posso dirti di più. Anzi, ti dico solo che è disseminato di battute e giochi di parole che mi sono divertita tantissimo a ingegnarmi a rendere, nonostante l’ambientazione storica non sia delle più felici. Okay, ssh, ho già detto troppo.

Altri progetti che presto sfrigoleranno nel mio studiolo di campagna sono:
– una raccolta di racconti per la Digital Vintage, con un tema e delle colleghe stratosferiche, alla quale parteciperò con due racconti dal francese e di cui avrai presto notizie;
– una traduzione dall’inglese di un classico poco conosciuto, sempre per la Digital Vintage. Non voglio ancora pensarci troppo perché so che sarò parecchio in soggezione.

Ah, se leggi questo articolo appena esce e risiedi in Emilia-Romagna, mi raccomando vai a votare.

Alla prossima e… Avanti tutta!

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