UNA LUNGA ESTATE FANTASTICA

A me piace tanto l’autunno. Con la sua atmosfera che promette castagne, zucche, tisane, le prime copertine sul divano. In estate soffro parecchio, non dormo e ho la pressione sotto le scarpe. Anche questa estate l’ho passata quasi tutta senza condizionatori, con una costante patina di sudore dalle 6 della mattina alle 23 di sera. Una goduria.
Sarà paradossale, ma è stato il lavoro a non farmi accasciare sul pavimento insieme al mio Victor, a farmi resistere ai 30 gradi dello studio senza dare (troppo) di matto.
Prima di riversare su questa pagina virtuale la carrellata di progetti che mi hanno intrattenuta, ti concedo una piccola pausa con testimonianze fotografiche della fiacchezza a cui avrei volentieri partecipato.


La va(n)canza di inizio giugno mi aveva dato le energie necessarie per buttarmi a capofitto in due delle attività più cronofaghe per un traduttore: le proposte e lo scouting.
Ho messo a tacere qualsiasi scusa e ho lavorato alla proposta di traduzione di un romanzo dallo spagnolo. Non ho ancora avuto riscontri, ma insisterò perché credo che il libro meriti; mi piacerebbe parlartene, ma la superstizione mi tiene le labbra cucite.
Mi sono poi dedicata a due progetti di scouting.
Il primo era per la Digital Vintage, la casa editrice aperta dal collega Francesco Vitellini. Il progetto in questione è frutto della mente di Marta Suardi, che ha richiesto a me e ad altre colleghe traduttrici racconti con requisiti specifici. Per fortuna potrò parlarti presto di questo progetto, che sta già iniziando a prendere forma.
Il secondo lavoro di scouting mi ha accompagnata fino al 15 settembre, data di scadenza del nuovo bando della Bottega dei Traduttori in collaborazione con ABEditore. Anche per questo progetto i requisiti erano particolarmente rigidi e mi hanno fatta penare parecchio. Però ho consegnato la mia proposta e ora non ci resta che aspettare ottobre per avere una risposta.
Mi sono dimenticata di precisare che per entrambi i lavori di scouting mi sono intestardita e ho cercato testi dal francese. È il mio buon proposito d’ora in avanti: cercare di lavorare di più dal francese.
E poi che ho fatto; ho tradotto. Ho revisionato. Ho riletto, ho corretto. Soprattutto libri fantasy dall’inglese, quindi puoi immaginare che confusione avevo in testa a un certo punto. Storie e personaggi mi si mescolavano nella mente, a volte mi venivano a trovare nei sogni. Nonostante il caldo uscivo tre volte al giorno con Victor, per mettere un po’ di ordine nelle trame intrecciate mentre passeggiavamo in campagna rincorrendo l’ombra degli alberi.
Il progetto nato da questi mesi torridi di cui vado più fiera è una collaborazione con Francesco Vitellini e Marta Suardi. Stiamo traducendo una saga fantasy dello scrittore indipendente Sam Feuerbach. Abbiamo iniziato con i primi tre libri e ce li siamo suddivisi in questo modo: Francesco ha tradotto il primo, mentre io e Marta ci siamo occupate della revisione; Marta ha tradotto il secondo, che io e Francesco abbiamo revisionato; infine io sto traducendo il terzo, che sarà revisionato da Marta e Francesco. È un ottimo modo per permettere a tutti e tre di seguire la saga, senza concentrarsi esclusivamente su quella. Ti lascio qui il link per dare un’occhiata al primo libro, La Sicaria.
Per concludere in bellezza la mia non-pausa estiva, dal 12 al 15 settembre sono stata a Bellinzona (la mia prima volta in Svizzera!) al festival Babel di letteratura e traduzione. In quei giorni ho seguito il corso di traduzione dal francese tenuto da Yasmina Melaouah e Maurizia Balmelli. Per svariati motivi potrebbero essere nomi che non ti dicono niente, quindi considera che la Giulia che va da Melaouah+Balmelli è un po’ come una ballerina che va a fare uno stage con Roberto Bolle e Carla Fracci, oppure un calciatore che va a un ritiro con Francesco Totti e Lionel Messi. Direi che ci siamo capiti.
E io ho avuto un vantaggio non da poco, perché sono stata ospite di Cristina, una collega che vive a una mezz’ora da Bellinzona e con cui ho condiviso le giornate frenetiche e mentalmente massacranti del festival. Come ci siamo conosciute? Grazie alla Bottega, ovvio.
Qui di seguito trovi giusto un paio dei nostri momenti di ristoro.


Sono rientrata dalla Svizzera con una grande carica, perciò prevedo un autunno scoppiettante.
Alla prossima e… Avanti tutta!