ARRIVEDERCI, E GRAZIE PER TUTTI I LIBRI

Nella conclusione del mese scorso dicevo che avresti dovuto aspettare i prossimi articoli prima di sapere perché nell’ultimo periodo ero (e sono) così stanca ma felice. Solo che per questo mese ho altre novità!

La prima: ho fatto la mia prima e inaspettata apparizione in radio. Sono stata intervistata da Radio International Bologna per parlare della mia attività di traduttrice. È stata un’esperienza surreale, super divertente.
Il problema è che quando sono emozionata parlo a briglia sciolta e durante l’intervista abbiamo improvvisato. Lo speaker è stato bravissimo a farmi le domande, ma io in certi punti non sono riuscita a esprimere a dovere il mio pensiero. Avevamo a disposizione pochi minuti e avevo sempre l’ansia di dilungarmi troppo. Così, in un paio di occasioni ho proprio buttato al microfono delle affermazioni prive di contesto, sulla mia persona ed esperienza, che avrebbero avuto bisogno di una minima spiegazione in più. Ci sarà un motivo se ho scelto di fare un mestiere in cui si pensa e si ripensa sulle singole parole.
In ogni caso, ti lascio qui il link al podcast di domande veloci: mi trovi nella puntata di domenica 16 luglio, precisamente al minuto 08:52. L’intervista lunga, invece, dev’essere ancora pubblicata; la condividerò a tempo debito.

La seconda notizia riguarda invece una decisione presa dopo tanto rimuginare. Ho dato le dimissioni dalla mia biblioteca. È assurdo, basta accedere a un portale, controllare i propri dati, immettere la data di conclusione del rapporto di lavoro, e fine, hai dato le dimissioni.
Lascerò la Biblioteca Lame del quartiere Navile di Bologna dopo un anno esatto, perché gli incarichi di traduzione sono aumentati e non riesco più a portare avanti entrambe le attività. È da maggio del 2021, quando ho iniziato il Servizio Civile alla Mediateca di San Lazzaro, che lavoro e bazzico in una biblioteca, e ormai è diventato un modo di essere.
Lavorare in biblioteca non significa, come una volta un tizio tanto simpatico ha ironizzato attirandosi le ire mie e di tutte le mie colleghe, “consigliare un paio di libri e fare finta di guardare delle cose al computer”. Lavorare in biblioteca è innanzitutto un esercizio di umanità, perché è un luogo che accoglie tutti e non giudica nessuno. Dimmi tu se già questa base di partenza non rappresenta una grossa sfida.

Quindi da agosto sarò imprenditrice di me stessa, lavoratrice autonoma, professionista indipendente a tempo pieno. Non ti nascondo che un po’ mi fa paura, ma ho una rete di supporto di colleghe e colleghi eccezionali che sapranno farmi forza (sempre viva la Bottega dei Traduttori).

Alla prossima e… Avanti tutta!

9 Comments on “ARRIVEDERCI, E GRAZIE PER TUTTI I LIBRI”

  1. Già al liceo il buon prof Galvani diceva: “non so cosa fare con questa ragazza, voti ottimi agli scritti e all’orale le devo cavare le parole di bocca!”
    Inutile sei fatta per la scrittura meditata e ponderata, ma rimarrai sempre un topo da biblioteca.
    Bene così

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